NEVE DI CENERE - L'illusione della libertà
Parlare di libertà vuol dire parlare di un concetto ampio.
Talmente tanto ampio da sfociare nel ragionamento utopistico e meramente concettuale. La libertà, quella vera, quella totale non è un obiettivo raggiungibile dall'uomo e no, non semplicemente all'uomo moderno, una volta tanto evitiamo di dipingere la modernità come causa di tutti i mali. I limiti alla completa libertà sono di natura fisica, biologica, sociale, emotiva e via dicendo. Sono talmente tanti da rendere praticamente impossibile enumerarne tutte le possibili cause. Anche io potessi andare dove voglio, non sarei libero di camminare in aria. Anche io fossi libero di scegliere di abitare in un cubicolo sigillato di un metro per uno, non sarei libero di scegliere se morire soffocato a causa dell'inevitabile esaurimento dell'ossigeno a mia disposizione. Anche io fossi libero di trattare in malo modo chiunque non mi vada a genio, non sarei comunque libero di dire "no" al pugno in faccia che potrebbe arrivarmi come conseguenza. Anche io fossi libero di danneggiare il prossimo (per quanto molti fatichino ad ammetterlo) non sarei libero di scegliere se sentire rimorso, senso di colpa, rabbia, frustrazione, dolore o vergogna per le mie azioni. Io sono una creatura con una mia consistenza materiale nel tempo e nello spazio, in quanto tale, la libertà completa mi è preclusa. Allo stesso modo, essa mi è preclusa come essere senziente.
Nel trattare tale argomento nel racconto "Neve di Cenere", mi sono focalizzata su di un preciso aspetto dell'illusione della libertà. Un discorso che trova il suo fulcro nella collocazione del soggetto in un ambito sociale. Per dirla in maniera più chiara: come viene limitata dagli altri la mia libertà? Quali condizioni pongono le altrui aspettative e le altrui esigenze alla mia libertà di azione? Viceversa, come io (inteso come individuo) potrei rosicchiarmi comunque la fetta più ampia possibile di libertà, tra tutti questi limiti?
Neve di Cenere, il cui ruolo è definito da una programmazione (anche noi siamo a modo nostro programmati, geneticamente e neurologicamente) e nel quale è stato installato un bagaglio preciso di conoscenze (anche noi lo instialliamo, giorno dopo giorno: è la cultura) deve trovarsi ad affrontare una scelta: continuare a fare ciò che ha sempre fatto e che è capace di fare oppure andare incontro alla distruzione. Questa che i Krypsos gli pongono davanti può essere considerata davvero una scelta? Oppure è un ricatto?
Per spiegare cosa io intenda ricorrerò ad un esempio, un esempio che avrà come oggetto (ebbene sì) un pacchetto di caramelle. Caramelle colorate, di gusti variegati come tante se ne trovano in commercio.
Io posseggo un pacchetto di caramelle.
1) Da questo pacchetto estraggo una caramella, te la offro. Avrò fatto anche la figura della persona gentile ma all'effettivo non ti ho concesso alcuna libertà. Io ho scelto quale caramella darti e non solo, nel farlo ti ho fatto magari sentire obbligato a prenderla per ricambiare la presunta cortesia. Nessuna libertà all'effettivo ti è stata concessa.
2) Da questo pacchetto estraggo due caramelle, una blu e una rossa (qualsiasi riferimento alle famose pillole di Matrix è puramente casuale, ndr). Ti pongo una condizione, prima di lasciarti scegliere: se sceglierai quella rossa farò qualsiasi tu vorrai, se sceglierai quella blu ti tirerò un ceffone. Sembra una cosa assurda, non è vero? Eppure conviviamo con presunte scelte di questa guisa ogni singolo giorno. Basti pensare al ragionamento sottostante a qualsiasi religione conosciuta: segui i miei precetti e verrai premiato; ignorali e verrai punito. Nonostante questa venga immancabilmente presentata come libertà di scelta, essa è a tutti gli effetti un ricatto che trova il suo fulcro nella minaccia e fa leva sulla paura. Questo specifico caso di illusione della scelta è quello che Neve di Cenere si trova ad affrontare. Potrebbe avvicinarsi un po di più al concetto di libertà effettiva di scelta se, ponendoti davanti le due caramelle, io ti lasciassi scegliere liberamente senza paventare possibili ripercussioni, qualsiasi la tua scelta sia: quello sarebbe già un passo avanti.
3) Dal pacchetto estraggo quattro caramelle: una blu, una rossa, una gialla e una verde. Te le metto a disposizione affinché tu scelga quella che meglio preferisci. Già questa situazione si avvicna più al concetto di libertà, eppure è anch'essa una libertà illusoria: io ho deciso tra quali caramelle dovrai scegliere, io ho posto limiti arbitrari alla tua libertà di scelta, costringendola dentro confini da me determinati. Questo tipo di illusione della libertà è sistematicamente applicato in ambito commerciale. Prova a pensare a cosa succede quando vai a comprare un'automobile nuova: ti vengono messi a disposizione vari colori, sia per la carrozzeria che per gli interni, per i secondi a volte hai persino la possibilità di scegliere i materiali. Ti vengono offerti diversi optional ed elementi utili a personalizzarla. Sotto questo aspetto, il mercato di oggi offre più libertà che mai. Ma i colori, i materiali, gli optional e le personalizzazioni tra cui puoi scegliere, sono state decise dalla casa automobilistica, non da te. Alla fine sono loro a decidere tra cosa tu puoi scegliere. Se ti prendessi un attimo per rifletterci, ti renderesti conto che qualsiasi prodotto sul mercato sottostà a questa tipologia di illusione della scelta. Puoi personalizzare il tuo smartphone, renderlo unico nell'aspetto come nei contenuti. Sì, ma fino a che punto? Ci sarà sempre quell'app che tu non potrai rimuovere nonostante non te ne faccia nulla e occupi inutilmente spazio in memoria.
4) Ti porgo il pacchetto di caramelle nella sua interezza. "Tieni, prendi una caramella", ti dico. Ti ho dato ampia libertà di scelta ma non la completa libertà di scelta. Questo tipo di offerta ha due limiti ben definiti: ti ho dato il permesso di prendere una sola caramella, non di più; ti ho detto di prendere una caramella... E se tu non ne volessi? Non ti ho lasciato la libertà di decidere di prendere quante caramelle tu voglia, né tanto meno ti ho lasciato la libertà di non prenderne affatto. Ad essere pignoli in effetti, ti ho persino costretto a sceglierne una ora. Non quando va a te ma esattamente ora, quando voglio io.
5) Il pacchetto di caramelle lo ripongo sopra il tavolo. "Qui ci sono tutte le caramelle che ho", ti dico. "Prendine quante ne vorrai, se ne vorrai. Potrai prenderne quante ne vorrai come non prenderne nessuna, potrai prenderle ora come domani o fra dieci anni, a seconda di quando finirai per averne voglia". Ecco, questo è il massimo della libertà che noi in quanto creature situate nel tempo e nello spazio possiamo offrire. Certo, la libertà sarebbe ben maggiore se io nel farti l'offerta, invece di circoscriverla alle caramelle contenute nel pacchetto la ampliassi a tutte le caramelle del mondo, ma qui torneremmo poi al discorso tanto ampio da sfociare nel ragionamento utopistico e meramente concettuale. In sostanza, non applicabile a livello pratico. La libertà che in questo caso ti offro, nei miei limiti fisici e temporali, è totale. Poiché avere libertà di azione, include il poter scegliere di non agire. Avere libertà di opinione include il poter scegliere di non averla, un'opinione. La libertà di parola include il poter scegliere di tacere. La libertà di vivere include il poter scegliere di non vivere. La libertà di scegliere, quella vera, include la possibilità di decidere di non scegliere affatto.
Neve di Cenere non ha avuto questa possibilità. Non ha potuto decidere di non scegliere, bensì è stato costretto a scegliere tra due singole alternative poste in modo tale da rendere quella scelta un ricatto. Ma in fondo, a ben vedere, la scelta avanti alla quale è stato posto Neve di Cenere è poi così differente rispetto a quelle avanti alle quali veniamo posti noi ogni giorno?
Quand'è stata l'ultima volta che ti sei sentito completamente libero di scegliere, senza conseguenze, senza ripercussioni, assecondando semplicemente la tua volontà?
Sei sicuro di poter dire con certezza di esserti affacciato davvero alla libertà almeno una volta nella tua vita?
Neve di Cenere ha fatto la sua scelta senza sorprendere poi troppo. Se fosse la capacità di sorprendere (e di sorprenderti), nonostante l'esigua quantità di opzioni a tua disposizione, tutto ciò che ti rimane quando la libertà ti viene negata?
Commenti
Posta un commento